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Port Douglas, Queensland: unico luogo con due siti Patrimonio Mondiale UNESCO

L’oasi tropicale di Port Douglas sulla costa nord-orientale dell’Australia – a nord di Cairns, nello Stato del Queensland – è l’unico luogo al mondo con due siti Patrimonio Mondiale UNESCO: la Grande Barriera Corallina e la foresta pluviale di Daintree, la più antica in vita sul pianeta.

La Great Barrier Reef è da scoprire praticando diving, snorkeling, a bordo di una barca a fondo di vetro, mentre la Daintree Rainforest – di proprietà della comunità indigena di aborigeni Kuku Yalanji – da esplorare per l’eccezionale biodiversità nelle sezioni di Mossman Gorge e di Cape Tribulation nel Daintree National Park, oltre che nelle zone umide tra eucalipti e mangrovie.

Four Mile Beach è incantevole per rilassarsi in spiaggia, pescare, divertirsi con sport acquatici come il kitesurfing, è interessante visitare i due isolotti corallini di Low Isles (Low Island e Woody Island) protetti nella Marine National Park Zone, dove nuotare in laguna e ammirare la ricchezza di vita marina praticando snorkeling, immersioni e da una barca con fondo di vetro.

In alternativa al mare, diverse sono le attività all’aria aperta: camminate, mountain bike, equitazione, deltaplano, sport estremi come lo zorbing, ma anche una visita al Wildlife Habitat Port Douglas per avvicinarsi alla fauna selvatica (uccelli come i pappagalli lorichetti, koala, coccodrilli, pitoni, ecc.) nel loro habitat naturale (foresta pluviale, zona umida, prateria).

Port Douglas
Photo Port Douglas by Fifi le Roux, on Flickr │ (CC BY-SA 4.0)

Kakadu National Park, NT: biodiversità e arte rupestre aborigena Patrimonio UNESCO

Nel nord-est del Northern Territory (NT) a 171 chilometri a est dalla capitale Darwin, dal 1981 il Kakadu National Park è un sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per lo scenario naturale di eccezionale bellezza, di interesse unico per biodiversità, importanza storico-culturale, archeologica ed etnologica. Riserva aborigena dal 1964, conserva una delle maggiori concentrazioni di arte rupestre aborigena (Nourlangie Rock, ecc.) scoperta al mondo. Dagli Aborigeni australiani, che hanno occupato il territorio di Kakadu ininterrottamente da almeno 40.000 anni, deriva il nome ‘Kakadu’ nella lingua Gaagudju da loro parlata nel nord del Parco agli inizi del XX secolo.

Nei circa 220.000 km² di questo parco nazionale nella regione di Alligator Rivers con quattro sistemi fluviali principali, il paesaggio variegato con una gamma di altipiani con scarpate rocciose e cascate, pianure alluvionali, zone acquatiche, savane erbose, è un santuario dal 1972 di una straordinaria varietà e concentrazione di fauna selvatica rara ed endemica (68 specie di mammiferi, più di 280 di uccelli, di 120 di rettili, di 26 di rane, di 10.000 di insetti e oltre 2.000 di piante).

In particolare durante l’alta stagione turistica a clima secco da maggio a settembre, numerosi tour sono in partenza dal paesino di Jabiru (al centro del Kakadu National Park), unico insediamento abitativo situato in un parco nazionale in Australia. Le escursioni in giornata conducono a scoprire le diverse attrattive naturali, come le antiche pitture aborigene rupestri sull’Ubirr Rock (a 40 km), con straordinaria vista panoramica (particolarmente suggestiva al tramonto) dalla cima sulle pianure alluvionali e sulle scarpate sottostanti; Twin Falls (80 km a sud), la vicina area di Mary River, una sezione dell’esteso Mary River National Park caratterizzata da gole, cascate, insenature e piscine nella foresta monsonica; la crociera lungo il Yellow Water nella pianura alluvionale del South Alligator River consente di osservare la varietà di avifauna nelle zone umide.

Numerosi campeggi attrezzati o meno con servizi igienici di base ed alberghi sono disseminati nel parco in prossimità della maggior parte delle attrazioni naturali più rilevanti.

Kakadu National Park
Photo Kakadu National Park by Phillie Casablanca, on Flickr │ (CC BY 4.0)

Australia, Mar dei Coralli proposto come parco marino più grande al mondo

Coral, North Horn, Coral Sea Great Barrier Reef, Australia_18.jpgI confini del più grande parco marino al mondo proposto per proteggere gran parte del Mar dei Coralli – dalla Great Barrier Reef alle acque delle Isole Salomone, Vanuatu e Nuova Caledonia – al largo della costa nord-orientale dell’Australia saranno definiti dal governo australiano entro la fine di febbraio 2012. La riserva marina di circa 990.000 km2 proteggerà in modo permanente barriere coralline con coralli e giardini di spugne di antica origine, pesci, zone di nidificazione di uccelli marini e di esemplari di tartaruga verde, canyon, vulcani sommersi in alto mare e le acque dove sono rimasti i relitti di navi affondate in seguito a scontri navali tra forze australiane, giapponesi, statunitensi durante la seconda guerra mondiale (come nel 1942 durante la Battaglia del Mar dei Coralli, la prima con portaerei). Il ministro dell’ambiente, Tony Burke, ha spiegato che il Mar dei Coralli è di straordinaria rilevanza ambientale per la diversificata gamma di barriere coralline tropicali, banchi e atolli di sabbia isolati, piane e canyon in mare profondo. Popolato da numerose specie marine uniche e in via di estinzione, oltre che uno degli ultimi posti sul pianeta ancora straordinariamente popolato da un gran numero di grandi pesci predatori come squali e tonni, il Mar dei Coralli è esemplare per la straordinaria ricchezza di biodiversità custodita nel complesso ed esteso ecosistema di valore insostituibile a livello globale.
In considerazione del rilevante introito economico costituito dalla pesca sportiva nel Mar dei Coralli fonte di nutrimento, risorse, ricreazione nell’Oceano Pacifico, l’area naturale protetta proposta dal piano ambientalista australiano è localizzata a circa un minimo di 60 km di distanza dalla costa nord-orientale e prevede il divieto di utilizzo di petrolio e di gas, oltre a nuovi limiti sull’attività di pesca.

PhotoCoral, North Horn, Coral Sea Great Barrier Reef, Australia_18.jpg‘ by gruntzooki/Cory Doctorow, on Flickr(CC BY-SA 3.0)